Ogni giorno, nel mondo, vengono prodotte tonnellate e tonnellate di rifiuti. Il solo riciclo non è più sufficiente per ridurre l’impatto ambientale e mantenere in salute sia noi stessi che il nostro pianeta. Proprio da questo concetto nasce la filosofia Zero Waste, basata sull’idea che per vivere una vita eco-sostenibile sia necessario ridurre i rifiuti il più possibile o ritrasformarli in materie prime.
Come possiamo adottare nella nostra quotidianità uno stile di vita di questo tipo? Dal punto di vista della produzione aziendale esistono dei vantaggi nell'aderire a questa filosofia? Quali sono le soluzioni da preferire in ambito beauty?
Ve ne parlo nell'articolo di oggi, buona lettura!
Vivere senza produrre rifiuti e riducendo al minimo i propri consumi? Sembra impossibile ma una famiglia inglese ci è riuscita. Attraverso una serie di comportamenti sostenibili, Bea Johnson, eco-blogger autrice del best seller "Zero Waste Home" e la sua famiglia sono riusciti ad azzerare quasi completamente la propria spazzatura. L’intera famiglia, composta da 4 persone, produce infatti solo 4 galloni britannici l’anno di rifiuti domestici, poco più di un litro.
Bea Johnson è l'ideatrice delle famose "Cinque R", cinque regole che sono diventate le colonne portanti della filosofia Zero Waste in tutto il mondo.
Refuse
Il primo passo per ridurre al minimo la produzione di rifiuti è impedire che entrino nella tua casa. Impara quindi a dire “no” ai rifiuti, rifiutando soprattutto quelli causati da:
Reduce
Ridurre significa fare acquisti con uno scopo preciso, concentrandosi solo su quelli necessari ed evitando di comprare tutto ciò di cui non abbiamo veramente bisogno. Evita soprattutto lo shopping impulsivo e l’acquisto di moda fast fashion ed elettronica a basso costo. Ma anche la spesa settimanale ha una sua importanza: decidi di optare l’acquisto di cibi sfusi o alla spina, porta da casa le borse in stoffa, evita l’acqua in bottiglia o il cibo porzionato. Anche il settore della detergenza per la casa non è da sottovalutare: una persona spende in media circa 200 € all’anno in prodotti per la pulizia, la maggior parte dei quali sono confezionati. Puoi ridurre le confezioni di detersivi e detergenti usando ingredienti naturali come l’aceto bianco, il bicarbonato di sodio e il succo di limone. Online ci sono tantissime ricette fai-da-te, facilissime da realizzare e molto efficaci. In alternativa, custodisci gelosamente la tua confezione di detergente e riempila con i detersivi alla spina che trovi nei negozi bio.
Reuse
Quando parliamo di riuso indichiamo esattamente l’utilizzo di prodotti non monouso. Qualche esempio? Prediligi bottiglie e borracce riutilizzabili, pannolini/assorbenti lavabili, usa degli asciugamani o dei panni in cotone al posto del classico Scottex, non acquistare borse della spesa in plastica ma opta per quelle in tessuto e portale con te quando vai a fare shopping o la spesa al supermercato. Cerca di riparare al meglio tutto ciò che si rompe, evitando di acquistare nuovi prodotti al sorgere della prima difficoltà.
Recycle
Una volta adottate le prime 3 regole della filosofia Zero Waste non rimane che dedicarsi al riciclo degli scarti e dei rifiuti. Ottenere in ambito casalingo i risultati della Johnson non è così semplice, ma ciascuno di noi può fare la sua parte da questo punto di vista. Tutto quello che ci troviamo costretti a gettare nella spazzatura andrebbe per lo meno avviato al riciclo. Informati, quindi, sul corretto smaltimento di ciascun materiale in base alla raccolta differenziata (lo sapevi che, per esempio, gli scontrini non vanno gettati nella carta bensì nella indifferenziata?), informati su come il comune in cui abiti gestisce la spazzatura e quali sono i punti di raccolta più vicini per oggetti ingombranti o potenzialmente inquinanti.
Rot
Infine, il compost! Ci sono due modi per creare del compost:
Abbracciare la filosofia Zero Waste consente di ridurre il nostro impatto ambientale non solo in casa e in cucina, ma anche nell'ambito della cura del corpo e della nostra bellezza.
Le soluzioni percorribili sono differenti e adatte a soddisfare diverse tipologie di esigenze.
Pad in lino o cotone
Sono lavabili e riutilizzabili, realizzati in materiale biologico e consentono di eliminare l’utilizzo dei classici dischetti usa e getta per struccarsi. Non indifferente anche il risparmio economico: molte aziende li propongono addirittura in versione multi-pack da 5 o 10 pezzi, un simile quantitativo consente un utilizzo quasi illimitato (se lavati con detergenti delicati e fatti asciugare con cura, possiedono un'elevata resistenza al deterioramento causato dall'utilizzo).
Spazzolini in bambù o con testine intercambiabili
Vi basti pensare che uno spazzolino tradizionale in plastica ha in media una aspettativa di vita di 80 anni. Un buon compromesso sarebbe già quello di optare per gli spazzolini elettrici dotati di testina di ricambio, ma la scelta migliore dal punto di vista della filosofia Zero Waste è senza dubbio quella di optare per gli spazzolini in bambù. Attualmente in commercio se ne trovano di diversi tipi, alcuni sono dotati addirittura di setole al carbone dall’effetto sbiancante. Esistono anche spazzolini con manico in bio-plastica e testine intercambiabili.
Fazzoletti di stoffa
Non ci soffermiamo mai a considerare quanti pacchetti di fazzoletti utilizziamo nel corso dell'anno, ma la quantità è davvero esorbitante. Esiste un modo eco-sostenibile e trendy per affrontare al meglio i raffreddori stagionali (o le esigenze quotidiane): il caro vecchio fazzoletto di stoffa, che oggi viene riproposto da diverse aziende in fantasie accattivanti, tessuti biologici e confezioni dotate di pochette.
Pulisci orecchie in bambù
Dal 1 Gennaio 2019 l’Europa ha definitivamente bandito la produzione di bastoncini cotonati non biodegradabili. L'azienda francese Lamazuna (i cui prodotti sono facilmente acquistabili nei nostri negozi ed e-commerce) tra le sue proposte Zero Waste annovera l’Oriculì: un bastoncino in bamboo, ispirato alla tradizione giapponese, dotato di palettina. Oltre ad essere riutilizzabile all’infinito, previene la formazione dei tappi di cerume in quanto evita di spingere quest'ultimo all’interno del condotto uditivo.
Coppetta mestruale e assorbenti lavabili
Noi donne conosciamo fin troppo bene la quantità di rifiuti che si genera ogni mese in seguito all'arrivo del ciclo. Se la soluzione degli assorbenti lavabili in cotone biologico per alcune risulta poco pratica, è possibile ricorrere alla famosa coppetta mestruale, una alternativa comoda, ecologica ed economica ai tamponi interni tradizionali. In silicone medico anallergico, si utilizza in modo simile al tampone. Richiede una certa manualità e un buona conoscenza del proprio corpo, ma grazie alle varie misure disponibili e alla quantità di materiale reperibile online in merito alle corrette modalità di inserimento e utilizzo è ormai diventata la scelta preferita di molte donne.
Cosmetici solidi
Sono molto di tendenza in questo momento e soprattutto in perfetto stile green perché coerenti con la filosofia del Zero Waste e Plastic-free. Sempre più aziende italiane stanno investendo in questa tipologia di cosmetici. Molti di essi sono addirittura realizzati a mano in modo artigianale e possiedono un pH specifico per ogni parte del corpo, oltre a principi attivi studiati per i vari tipi di pelle e capelli. Non si tratta quindi di saponi, ma di veri e propri cosmetici in forma non liquida e molto concentrati. Sono compatti (utilissimi anche da portare in viaggio), privi di involucri di plastica e durevoli.
Rasoio in acciaio
Chi di noi non possiede in casa un rasoio usa e getta (nostro o appartenente ai nostri compagni)? Il rasoio in plastica, ancora più dei flaconi, è un oggetto altamente inquinante perché non riciclabile, in quanto non è possibile separare la parte metallica della lama dal suo supporto in plastica o dal resto del corpo del rasoio. Per non rinunciare alla depilazione con la lametta, allora, sostituiamolo con un rasoio in acciaio Inox con lametta intercambiabile, noto anche con il nome di "rasoio di sicurezza". Con 20 lamette è possibile depilarsi per un periodo di circa due anni, mentre un pacchetto di rasoi usa e getta tendenzialmente dura meno di due mesi, a voi le conclusioni. Sul mercato sono disponibili modelli differenti, personalmente consiglio quello "open comb" al pubblico maschile (in quanto presenta la lama più esposta ed è quindi più efficace in caso di peli di media durezza come quelli della barba) mentre quello "closed comb" (in cui la lama è completamente protetta e la rasatura risulta più delicata) per le donne.
Deodorante DIY (Do It Yourself)
Anche il deodorante è uno di quei prodotti che tradizionalmente possiede un packaging interamente in plastica. Un'alternativa ecologica è il deodorante fai da te. È sufficiente mescolare, all'interno di una confezione con tappo a vite in alluminio, un cucchiaio di olio di cocco fuso con 1 di bicarbonato, 1 di amido di riso e qualche goccia di olio essenziale e lasciare riposare in frigo per qualche ora. Con pochi semplici step è possibile ottenere un deodorante economico e a impatto ambientale zero. Online si trovano moltissime ricette alternative.
Il ruolo che le aziende svolgono all'interno di dinamiche ambientali così delicate e ormai precarie è di fondamentale importanza.
Il nostro pianeta sta visibilmente mandando segnali d’allarme ormai da troppi anni e sono già tantissime le aziende italiane ed estere che hanno scelto una filosofia di eco-business. Si tratta di compiere scelte più consapevoli, nel rispetto della natura, delle sue materie prime e dei suoi fragili equilibri.
Ogni processo produttivo ha conseguenze importanti sui consumi, sull’energia, sull’inquinamento e sui rifiuti. Per ogni settore merceologico si può fare qualcosa, con il minimo sforzo, per limitare in modo considerevole i danni provocati all’ecosistema, a partire dai prodotti agricoli, dai fornitori, arrivando fino agli imballaggi e al packaging.
Le materie prime
Nel settore cosmetico, in quello agroalimentare e in tanti altri la scelta delle materie prime è il primo passo verso un processo produttivo eco-sostenibile. Le materie prime per la preparazione di alimenti, imballaggi o formulazioni cosmetiche dovrebbero essere ottenute, quando possibile, da materiali riciclati e non da nuove estrazioni e prodotte a km zero. E' bene rivolgersi a fornitori del territorio, acquistando materie prime provenienti dalla realtà contadina. Rispettare i cicli naturali, scegliendo frutta, verdura, ortaggi, erbe aromatiche ecc. esclusivamente di stagione. Utilizzando cibi coltivati in modo biologico e senza trattamenti chimici invasivi è possibile ottenere pietanze dal sapore migliore e più genuine, oltre che principi attivi più performanti. Qualsiasi nuova estrazione dovrebbe essere giustificabile solo quando proviene da una fonte rigenerante.
Il sistema di produzione
La cosa migliore sarebbe adottare un sistema circolare di produzione in cui il potenziale di riciclaggio possa essere massimizzato e i processi di produzione stessi dovrebbero essere riprogettati per evitare la generazione di rifiuti all’interno e all’esterno dello stabilimento, includendo nei calcoli di ottimizzazione il consumo di energia e i rifiuti derivanti dalle lavorazioni. La produzione di rifiuti può essere eliminata scegliendo di commerciare direttamente con gli agricoltori, utilizzando recipienti di consegna riutilizzabili e scegliendo ingredienti locali. Così facendo potrebbero ridursi quasi il 70% dei rifiuti destinati alle discariche.
Gestione dei rifiuti organici
Si può decidere di installare una compostiera nella quale smaltire ogni rifiuto organico: bucce di frutta, avanzi di cibo della pausa pranzo, fondi di caffè del bar aziendale… Un ottimo concime naturale per chiudere il cerchio della produzione a km zero, risparmiando sui costi di trasporto.
Arredamento ed eco-design
Per gli ambienti di lavoro è possibile optare per complementi d’arredo in materiali riciclati: sedie e divanetti realizzati con bancali in legno, magari per l’aerea relax dell'azienda. Esistono anche piatti ricavati da sacchetti di plastica, tavoli composti da piastrelle derivanti da pavimenti industriali, banchi da lavoro realizzati partendo da telai per armadi… il risparmio dell’energia che sarebbe stata usata per crearne di nuovi è notevole.
Risparmio energetico e riduzione della plastica
Il maggior agente inquinante degli ultimi decenni è proprio la plastica. E' bene promuovere anche in ambito aziendale l’utilizzo di sacchetti in stoffa per il trasporto dei materiali, l'utilizzo da parte dei dipendenti di tazze, bicchieri e bottigliette di vetro per acqua e bibite. E' fondamentale ridurre gli sprechi, anche dal punto di vista energetico: un aggiornamento dei sistemi di illuminazione, un buon isolamento termico che migliori l’efficienza del riscaldamento o della refrigerazione, l'installazione di timer che consentano lo spegnimento automatico delle luci non necessarie, il ricorso a fonti di energia rinnovabili.
I vantaggi economici dell'eco-business
Quando si parla di business, si sa, l'aspetto economico non può essere messo in secondo piano. Si potrebbe pensare che adottare una filosofia Zero Waste in ambito aziendale sia sempre e solo dispendioso, ma non è così. In primo luogo, rivolgersi a fornitori locali non solo riduce le spese di trasporto, ma comporta una riduzione del prezzo del prodotto finale fino al 30% (senza considerare il fatto che si contribuisce al minore inquinamento dell’aria diminuendo la circolazione di camion e furgoni). Inoltre l'azienda avrà un risparmio sul costo della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, evitando complicazioni e normative che regolano emissioni e la generazione di rifiuti. Una migliore gestione degli impianti energetici, infine, comporta un ulteriore riduzione dei costi di gestione del processo produttivo.
E' impossibile avvicinarsi alla filosofia del Zero Waste senza considerare anche i problemi legati alla gestione dei rifiuti di plastica, una tematica sempre più attuale e dall'impatto ambientale di enorme portata.
La plastica ha cambiato le nostre vite, spesso semplificandole e favorendone lo sviluppo. Nato come materiale utile e largamente impiegato nei settori più disparati, nel corso del tempo ha perso valore a causa dell’esasperazione e dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo smaltimento. Questa cattiva gestione ha portato laghi, fiumi, mari e, in generale, tutto l’ambiente in cui viviamo ad essere invasi da rifiuti in plastica, con conseguenze (che ancora non conosciamo totalmente) sulla biodiversità del pianeta e sull’economia dei nostri territori.
La produzione mondiale è passata da 15 milioni di tonnellate nel 1964 a 310 milioni al giorno d’oggi. Di questi almeno 8 finiscono ogni anno in mare, tanto che le stime prevedono entro il 2050 che la quantità di plastica sarà addirittura superiore a quella dei pesci. Secondo il Center for Biological Diversity nei mari di tutto il mondo c’è così tanta plastica che si ritiene che più della metà degli animali marini ne abbia ingerito una parte (il solo Mar Mediterraneo ne accoglie giornalmente oltre 700 tonnellate).
Il problema non è costituito solamente dagli oggetti di plastica di medie o grandi dimensioni che si accumulano nelle zone di risacca, ma anche dalle c.d. microplastiche, spesso talmente minuscole da risultare invisibili agli occhi una volta che vengono disperse nell’ambiente.
Se desiderate approfondire questo argomento, vi invito a leggere il mio articolo "VIVERE PLASTIC FREE - PROBLEMATICHE E CONSIGLI" all'interno del quale troverete numerosi approfondimenti.
La strada verso uno stile di vita eco-sostenibile è ancora lunga e spesso difficoltosa, ma tutte le grandi rivoluzioni hanno sempre inizio dai piccoli gesti quotidiani. Sforziamoci di essere parte integrante di questo cambiamento, per il nostro bene e quello delle generazioni future.
La terra che ci ospita è una sola: there's not planet B.
Cosa ne pensate? Quali sono gli accorgimenti che state mettendo in atto da questo punto di vista? Confrontiamoci insieme.
Ricordo a tutte le nuove lettrici che potete trovarmi su:
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