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DETERGENZA ECOLOGICA - DETERSIVI E DETERGENTI NATURALI

Oggi torno ad affrontare con piacere un argomento che mi sta molto a cuore, quello della detergenza ecologica e dei detersivi naturali.

Troppo spesso ci dimentichiamo che il mondo dell'eco-bio non offre solamente ottimi prodotti di make-up e skincare, ma anche soluzioni rispettose dell'ambiente per profumare e pulire la nostra casa e il bucato.

Se ancora non utilizzate detergenti eco-friendly, è giunto il momento di farlo! Nell'articolo di oggi vi spiegherò perchè una scelta simile si rivela vincente anche per la nostra salute e quali sono gli errori più comuni che si commettono quando si decide di tentare la strada della "detergenza fai-da-te" (un'opzione che può sembrare allettante, ma che rischia di portarci a diffidare dell'efficacia dei detergenti a base di ingredienti naturali, che siano auto-prodotti o acquistati in negozio).

Buona lettura!

PERCHE' PREFERIRE I DETERSIVI ECOLOGICI

biophuraI comuni detergenti contengono composti chimici dannosi per la salute (sempre più spesso sono causa di dermatiti e reazioni allergiche) e che rischiano di compromettere i delicati equilibri degli ecosistemi.

Per migliorare il potere pulente del detergente, infatti, viene fatto un largo uso di tensioattivi altamente schiumogeni, che hanno un impatto elevato sull’ambiente sia in fase di produzione (scarti derivati dall’industria petrolchimica) che in fase di rilascio. Una volta che vengono smaltiti dagli scarichi casalinghi, sono responsabili dell’inquinamento di fiumi e mari: Insieme ai residui dei fertilizzanti in agricoltura sono responsabili del fenomeno di "eutrofizzazione delle acque". Questi detergenti sono infatti realizzati con grandi quantità di sostanze derivate da zolfo, fosforo e azoto. Questi elementi rappresentano fonte di nutrimento per le piante acquatiche che, a causa del fenomeno, proliferano più del dovuto. Quali sono le conseguenze? Le micro-alghe che sono naturalmente presenti in natura non vengono smaltite in modo efficace dai consumatori primari (cioè gli animali acquatici) perchè sono ipernutrite e troppo numerose. Di conseguenza aumentano l’attività batterica, riducono la quantità di ossigeno presente nell’acqua e di fatto “soffocano” pesci ed altre forme viventi presenti nei fiumi e nei mari.

Per preservare la salute delle persone e dell’ambiente è di fondamentale importanza, quindi, effettuare acquisti consapevoli e prediligere prodotti formulati per essere atossici e biodegradabili.

Quali sono le sostanze più dannose che caratterizzano i detersivi tradizionali?

  • sbiancanti ottici: i candeggianti ottici sono sostanze contenute soprattutto nei detersivi per il bucato, utilizzati per rendere visibilmente più bianchi i capi. Gli sbiancanti possono causare eczemi e dermatosi, perché a ogni lavaggio si depositano sulle fibre degli indumenti, trasferendosi dai tessuti alla pelle.
  • tensioattivi sintetici: sono sostanze pulenti che si ricavano dal petrolio, pertanto sono difficilmente biodegradabili. Essi sono dannosi per la flora e la fauna acquatica perché alterano il naturale equilibrio dell'ecosistema acquatico e aumentano la capacità di penetrazione delle sostanze chimiche all’interno degli organismi.
  • conservanti e coloranti: i conservanti presenti nei detersivi tradizionali sono molto dannosi per la salute in quanto poco biodegradabili, così come i coloranti che servono unicamente a rendere migliore l’aspetto al prodotto una volta lavato.
  • profumi: sono le sostanze maggiormente allergizzanti. Non migliorano affatto il lavaggio, perchè si utilizzano esclusivamente per coprire il cattivo odore dei tensioattivi, emanandone uno persistente e gradevole (che di solito si associa erroneamente al pulito). I profumi molto concentrati, tra l'altro, sono anche controproducenti perchè mascherano eventuali fallimenti del lavaggio.
  • fosfati: sono addolcitori dell’acqua di lavaggio, capaci di evitare che i tensioattivi vengano sprecati. Essi sono anche alcalinizzanti e in grado di semplificare la dissoluzione dello sporco. Tuttavia, essendo anche nutrienti per la vegetazione, finendo nei bacini chiusi potrebbero causare una fioritura anomala e abnorme di alghe, riducendo la quantità di ossigeno.
  • sodio perborato: è un additivo sbiancante la cui biodegradabilità non supera il 40%. Rilascia sali borici come la borace o i borati che non vengono intercettati dai depuratori e che, di conseguenza, divengono dannosi per le piante e gli animali (e per noi che ci nutriamo di essi).

Capite come mai sia così importante scegliere di acquistare detergenti ecologici?

detersivi ecologiciSono biodegradabili, rispettosi della persona e dell'ambiente, perchè non sono realizzati con sostanze chimiche artificiali dannose e contengono materie prime di origine naturale, come:

  • tensioattivi di origine vegetale, piuttosto che quelli derivanti dal petrolio
  • profumi di origine vegetale, nella maggior parte dei casi si tratta di oli essenziali
  • conservanti naturali, come l’etanolo (alcool etilico) che fungendo anche da solvente disgrega lo sporco, oppure l'acqua ossigenata (perossido d’idrogeno) che è anche sbiancante, sanificante e antibatterica
  • percarbonato di sodio anziché il sodio perborato. E' igienizzante e sbiancante, ma non inquina. A contatto con l’acqua, infatti, si decompone, sviluppando ossigeno.

Attualmente sul mercato è possibile trovare numerose alternative ai classici prodotti per la detergenza, potete trovare recensiti alcuni prodotti nella sezione del blog dedicata ai DETERGENTI ECOLOGICI PER LA CASA.

AUTOPRODURRE DETERSIVI - VANTAGGI E RISCHI

detersivi ecologiciE' facile rimanere allettati dall'idea di dedicarsi all'autoproduzione, senza dover ricorrere all'acquisto di prodotti ecologici preconfezionati.

I vantaggi sono ancor più numerosi:

  • ulteriore risparmio a livello economico
  • minor dispendio energetico e impatto ambientale ridotto
  • i detergenti utilizzati sono a tutti gli effetti a km zero
  • questo metodo è l'unico che può garantire un controllo totale e personale sulle materie prime

Tuttavia l'autoproduzione non è del tutto esente da rischi: quello principale è rappresentato dall'imbattersi in una delle numerose ricette fai-da-te di facile realizzazione ma non ben formulate. In questi casi, di fronte all'utilizzo di un detergente home-made che non porta i risultati sperati, si è portati a diffidare dell'efficacia dei detergenti a base di ingredienti naturali (che siano autoprodotti o acquistati in negozio).

I detersivi fai da te funzionano davvero, ma occorre conoscerli e saperli realizzarli nel modo giusto.

Quali sono gli errori più ricorrenti nei quali è possibile incappare quando si cerca di realizzare in autonomia un detergente eco-friendly?

  • Realizzare sgrassatori a base di acqua, bicarbonato ed oli essenziali: in queste ricette fai-da-te sono assenti i tensioattivi, sostanze fondamentali per conferire al detergente un potere sgrassante. Sul mercato ne esistono diversi di derivazione vegetale, quindi a basso impatto ambientale. E' vero che il bicarbonato aumenta il potere sgrassante del tensioattivo e lo rende quindi più potente, ma da solo o in soluzione con acqua e oli essenziali non ha alcuna efficacia da questo punto di vista.
  • Utilizzare il bicarbonato come ammorbidente: gli ammorbidenti contengono delle sostanze “antistatiche”, che riducono cioè le cariche elettrostatiche tra le fibre e conferiscono piacevolezza al tatto. L’efficacia dell'ammorbidente è dovuta anche alla sua acidità, che neutralizza l’alcalinità del bucato dovuta al detersivo ed elimina eventuali tracce di enzimi (potenzialmente allergizzanti). Per questo scopo è utilissimo l'impiego dell’acido citrico. Una sostanza basica come il bicarbonato, quindi, non ha alcun effetto.
  • Mescolare bicarbonato e aceto: unire sostanze acide come l'aceto a quelle basiche come il bicarbonato non genera alcun risultato efficace nei confronti del calcare, in quanto si annullano a vicenda.
  • Realizzare igienizzanti a base di bicarbonato: il bicarbonato non ha un potere igienizzante, protegge dai batteri solo in soluzione satura per via della sua salinità (quindi è inefficace se viene usato per fare il bucato o messo in lavatrice). Per conferire un'efficacia igienizzante ai prodotti fai-da-te si può utilizzare il percabonato o l'acqua ossigenata, entrambi con basso impatto ambientale (l’acqua ossigenata è completamente eco-compatibile e non lascia alcun residuo, infatti si decompone in acqua e ossigeno).
  • Fare largo uso di detergenti a base di aceto: l'aceto è presente in tutte le nostre case, costa poco, è facilmente reperibile, quindi perchè non dovremmo usarlo ai fini dell'autoproduzione di detergenti? L’aceto inoltre risulta efficace sotto tanti punti di vista: scioglie il calcare, decalcifica la lavatrice, toglie l’alcalinità al bucato. Tuttavia se il nostro interesse è quello di diminuire l’impatto ambientale delle nostre pratiche quotidiane, eliminando prodotti tradizionali di sintesi, allora dobbiamo riflettere su dati molto importanti. Gli studi di biodegradabilità dimostrano come l'aceto non sia in realtà un ingrediente così ecologico. Sarebbe preferibile utilizzare al suo posto l'acido citrico: infatti l’acido acetico contenuto nell'aceto, a parità di concentrazione, è 53 volte più inquinante del citrico. Inoltre in un litro aceto c’è solo il 6% di acido acetico, quindi per avere la stessa efficacia anticalcare del citrico bisogna impiegar una quantità superiore di aceto e di conseguenza ci sarà un maggiore smaltimento di bottiglie di vetro o plastica (il cui trasporto e riciclaggio è costoso). L’ aceto inoltre risulta anche più aggressivo nei confronti delle superfici metalliche, può portare in soluzione il nikel contenuto per esempio nell’acciaio del lavello e quindi potrebbe causare delle irritazioni o dermatiti. E’ stato fatto, ad esempio, il paragone tra i metalli ritrovati analizzando l’acqua di scarico di 2 lavatrici identiche ma trattate una con aceto e l’altra con citrico. Nel caso del citrico i valori dei metalli sono al di sotto della soglia rilevabile, mentre con l’aceto si trovano decine di milligrammi!
  • Realizzare detersivi per il bucato a base di sapone di Marsiglia sciolto: la saponetta classica o quella di Marsiglia viene consigliata troppo spesso per alcuni usi assolutamente non idonei o addirittura controproducenti. Qualsiasi sapone, anche quello fatto in casa o quello biologico, ha un pH basico intorno a 9 e sciolto in acqua si lega a calcio e magnesio formando dei sali insolubili che si fissano alle fibre degli indumenti. Più l’acqua è dura, maggiore sarà questo fenomeno. Questo cosa comporta? Lavare il bucato con detersivi autoprodotti a base di solo sapone di Marsiglia o scaglie disciolte in acqua risulterà un metodo poco efficace, i panni appariranno pesanti e incrostati e a lungo andare prenderanno anche un cattivo odore. Un detersivo efficace infatti, oltre al tensioattivo, contiene anche dei “sequestranti”, sostanze che appunto “sequestrano” gli ioni calcio e magnesio riducendo la durezza dell’acqua e facendo si che non precipitino sali insolubili sui vestiti.

Il mio consiglio, pertanto, è quello di iniziare ad avere un approccio eco-friendly all'argomento della detergenza casalinga mediante l'acquisto di prodotti ben formulati ed eco-compatibili. Successivamente, se ritenete di avere sufficienti conoscenze in ambito chimico o se avete la pazienza di verificare la reale efficacia delle ricette fai-da-te reperibili online evitando molti degli errori di cui sopra, potrete fare lo step successivo e dedicarvi all'autoproduzione.

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#DeetergenzaEcologica #DetersiviNatrali #VivereGreen #GreenBeauty Expert #thelifeofabee

 

 

 

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